Salvatori The Village Collection: Intervista a John Pawson
Scopri i pensieri di John Pawson su The Village, il nostro nuovo progetto che esplora il modo in cui vediamo le nostre case oggi
Il progetto The Village: ne parliamo con John Pawson
Occuparsi di design non significa soltanto progettare delle cose belle, ma anzi, creare degli oggetti che comunichino di più di ciò che la semplice apparenza riesce a trasmettere. Significa osservare la realtà e darle una nuova forma, portare alla luce la sua essenza.
Lo scorso anno ha cambiato completamente il nostro modo di percepire il mondo che ci circonda: il tempo si è davvero fermato, in una pausa forzata senza tempo che in poche settimane ha arrestato tutto il pianeta.
Durante questo lungo periodo, la nostra realtà è cambiata completamente e la frenesia giornaliera ha fatto posto a ritmi lenti e profondi, facendoci riscoprire il verso significato di un termine che spesso usavamo senza l’importanza che merita: Casa.
Le nostre abitazioni, da essere considerate mero luogo di passaggio, sono tornate a essere un importante rifugio, un’estensione all’esterno del nostro io interiore.
Un cambiamento radicale, che abbiamo sentito il bisogno di celebrare creando The Village, una collezione di arredi per la casa di alto valore. Per realizzarla, abbiamo coinvolto artisti provenienti da ogni parte del mondo, che infondessero nelle loro creazioni la loro essenza: il risultato sono state tante piccole case dallo stile peculiare, che affiancate danno vita a un villaggio archetipico, perfetta espressione del moderno villaggio globale, variegato ma essenzialmente uguale.
Tra gli artisti coinvolti nella creazione di queste preziose miniature non poteva certo mancare John Pawson, padre dell’architettura minimalista, con il quale abbiamo la fortuna e il piacere di collaborare continuativamente sin dal lontano 2009: ad unirci, c’è l’amore per un design che va oltre l’estetica e il desiderio di sfidare i limiti del possibile.
Scopriamo di più su ciò che ha portato il noto architetto alla creazione della sua miniatura, e quali sono i principi che lo guidano nella creazione di ciascuna delle sue opere in questa breve intervista.
Per lei cos’è il design applicato alla pietra naturale?
Ho sempre preferito lavorare con materiali naturali. Mi piace il fatto che anche nella più pura e uniforme superficie in pietra ci saranno sempre piccole variazioni di colore e di motivo. È questa vivacità sottile, unita alla capacità della pietra di essere utilizzata senza interruzioni, senza il bisogno di giunzioni che distraggono, che fanno del marmo una risorsa con infinite possibilità, per quanto riguarda il mio lavoro.
Ha partecipato al progetto The Village. Come si lega secondo lei il design al luogo del cuore?
Quando inizio a creare il design di un edificio, il mio obiettivo è creare degli spazi in cui le persone si sentano a proprio agio e a casa, sia che l’edificio sia destinato ad essere utilizzato come chiesa, che come fabbrica, o negozio o come dimora. In questo senso, tutta l’architettura a a che fare con luoghi del cuore.
Quali sono i principi che l’hanno guidata nel progettare le sculture per The Village?
Per il mio contributo a The Village volevo creare un volume che fosse molto semplice e al tempo stesso profondamente evocativo. House of Stone è una forma archetipica in miniatura, spogliata di ogni dettaglio estraneo. Durante l’ultimo anno, molti di noi hanno trascorso un’insolita quantità di tempo a casa. L’oggetto che ho creato è un’espressione dell’iconografia della casa che ci è stata impartita durante l’infanzia – o perlomeno una delle sue versioni.
Quanto è importante per lei la funzionalità nel design?
Senza la funzionalità, il design è meramente decorativo. Quando parlo di snellire, penso sia a rifinire gli spazi e le superfici attraverso un processo ponderato di rimozione, sia a rafforzare il modo in cui un determinato luogo funzionerà attraverso una narrativa di semplificazione.
Quale pensa possa essere il contributo della sostenibilità nel futuro del design?
Sono costantemente attento alle responsabilità verso l’ambiente che derivano dalla pratica architettonica, sia per quanto riguarda il modo in cui un edificio funziona, sia per i materiali utilizzati nella sua costruzione.
Come è stato per lei lavorare con Salvatori?
Quando ho incontrato per la prima volta Gabriele, nel 2009, sono stato immediatamente colpito dalla sua volontà di spingere le possibilità. Ogni collaborazione successiva ha rafforzato questa impressione.
Con che nome ha ribattezzato la sua opera e perché?
Seguendo la mia preferenza per le cose semplici, il progetto si chiama House of Stone.
Quali pietre ha scelto per la realizzazione dell’opera e perché?
Le sculture saranno realizzate in Pietra d’Avola Levigata, una pietra che ho scelto sia per i suoi bellissimi toni marroni che per il suo pattern delicato.
La collezione The Village è un altro importante tassello del nostro impegno a sviluppare prodotti e progetti che vadano ben oltre il lato estetico. Accessori per la casa di design, che uniscono alle più innovative tecnologie il valore della tradizione artigianale Made in Italy, e che danno nuova luce e calore alla nostra dimora, il nostro nido.